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Classifica delle 10 cartoline più viste del mese

sabato 25 giugno 2011

Foto d'epoca Tre Palazzi a Livorno

Andato distrutto nei bombardamenti del 1943 si trovava in 
Piazza Grande (già Piazza Vittorio Emanuele)  
esattamente dove oggi vi è il Palazzo dell'Anagrafe.

 Era un raffinato edificio, che inglobava al suo interno Tre edifici indipendenti
(da qui il nome Tre Palazzi).
 
 L'edificio dei "Tre Palazzi" si trovava tra il Palazzo della Dogana a sinistra 
e il Palazzo Comunale a destra
Colmando il vecchio Porticciolo de "Genovesi" nel 1630 l'architetto
Gio Batta Santi raddoppio l'estensione della piazza D'Arme (piazza Vittorio Emanuele),
è su questa area dell'interrato Porticciolo, che il ricco mercante Gaspero Vincenti edificò, nel 1705, I Tre Palazzi, disegnato dall'architetto Giovan Battista Foggini.
Tra il portone di sinistra e quello centrale si nota una porticina, quello dell'Ufficio Postale. Nel portone aveva la sede il "Credito Italiano"(di cui si vede l'insegna).
Una fila di finestrine si vede sotto il cornicione, quelle al centro corrispondono ad una scuola privata, gestita da una coppia di cognugi insegnanti.


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Cartoline del Palazzo Grande a Livorno

Il Palazzo Grande, detto anche Nobile interrompimento

  Il Palazzo Grande è un edificio a carattere polifunzionale ubicato
in piazza Grande nel centro Livorno.
 
L' edificio ha ospitato anche la sede logistica del Comando U.S.A
poi successivamente il Cinema Teatro Grande.

  Il Palazzo Grande è situato nel cuore della città e separa, con la sua mole massiccia
lo spazio antistante al Duomo dalla piazza del Municipio.


 A seguito delle distruzioni della seconda guerra mondiale, l'amministrazione comunale labronica decise di redigere un piano di ricostruzione del centro storico 
che per certi versi accoglieva la filosofia urbana del precedente piano piacentiniano, impostato sulla suddivisione di piazza Grande in due spazi distinti.
Per la ricostruzione di piazza Grande e dell'omonima via fu quindi indetto un concorso dal quale però non emerse alcun vincitore, ma furono estrapolate soltanto alcune soluzioni ritenute meritevoli, come quella di chiudere la piazza con un edificio porticato, separando così il Duomo dal Palazzo Comunale mediante la creazione di due spazi distinti (la piazza Grande davanti al Duomo e quella del Municipio davanti al Comune).

  Il progetto del cosiddetto "Nobile interrompimento", ovvero il Palazzo Grande, fu redatto da Luigi Vagnetti, ma il disegno dell'architetto riguardava un edificio molto più vasto di quello previsto inizialmente; l'amministrazione comunale, per il timore di perdere i finanziamenti promessi da una società immobiliare per la ricostruzione del centro, approvò ugualmente il progetto tra le critiche di numerosi consiglieri.

 I lavori del palazzo furono avviati nel 1950 e conclusi nel 1952.
Nel corso degli anni alcuni hanno persino ipotizzato l'abbattimento del "Nobile interrompimento" nel tentativo di ridare alla piazza le dimensioni e l'armonia di un tempo, ma di quella piazza non resterebbero che pochi segni del passato e alla facciata del Duomo si contrapporrebbe la sgraziata e pesante mole del Palazzo dell'Anagrafe.


Il Palazzo Grande lato piazza del Municipio appena terminato.



La cittadinanza comunque non ha mai accettato fino in fondo la presenza del cosiddetto "Nobile interrompimento", continuando così a rimpiangere l'ampia piazza di un tempo,
la grandiosa piazza Vittorio Emanuele. (fonte wikipedia)






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    Cartoline delle Logge del Pieroni a Livorno

    Le Logge si trovano in Piazza Grande, venivano attribuite al Vasari,
    ma invece le disegno l'architetto Alessandro Pieroni.
    Sull'architrave delle finestre in testata si leggeva: "Fer.M.M.D.Etr" .
    Sotto queste belle loggette ci venivano i "Bonavoglia" forzati che finita la pena rimanevano volontariamente nel Bagno a lavorare) a venedere i loro manufatti. Cosimo III lo proibi, e allora ci convennero, mercanti capitani di bastimenti e mezzani, 
    a trattare affari come in una Borsa di Commercio.
    Tutti i loggiati furono terminati nel 1605 e le colonne furono realizzate con i marmi dei monti pisani, come pure le colonne della Cattedrale.
    Nella foto, via Vittorio Emanuele (via Grande) lato terra, sulla sinistra le  
    "Logge del Mengoli
    dal nome di un commerciante, mentre quella sulla destra erano dette  
    "Logge della Gran Guardia"
    perché servivano come stazione militare.
    Ci troviamo sotto le  Logge del Mengoli
    piu avanti sull'angolo lo storico e frequentatissimo Bar Sole,
    attraversando la via entriamo sotto le  
    Logge della Gran Guardia.
    le Logge del Mengoli dove quotidianamente si svolgeva  Il mercato dei frutti di mare. 
    in questa foto via Vittorio Emanuele (via Grande) lato porto
    a sinistra le "Logge del Diacciaio" 
    perché vi era una fabbrica di ghiaccio
    mentre quelle di destra erano dette "Logge della Tromba"
    perché nel primo magazzino in angolo c’è stato
    per diversi anni l’asta pubblica di merci sequestrate
    o scampate ai naufragi dove la vendita della merce 
    veniva annunciata a suon di tromba
    lanciati da due "Trombi o Trombetti" in livrea, dipendenti del Comune.
    In seguito vennero chiamati "Logge del Caccialli
    dal nome di una tabaccheria che si trova all'angolo con via Vittorio Emanuele (via Grande), mentre il tratto a due archi venne chiamato "Logge del Frataio" da una botteghina dove si vendevano appunto frati e bomboloni.
    Le Logge del Diacciaio,
      piu avanti attraversando la via Vittorio Emanuele 
    si entrava sotto le Logge della Tromba.
      Lato opposto della foto precedente, ci troviamo sotto le "Logge della Tromba"
    Due foto a confronto, via Vittorio Emanuele lato terra,
    prima e dopo i devastanti bombardamenti del 7 Giugno 1944.
    Come si vede dalla foto Il Portico sulla sinistra detto degli Sproni
    è l'unico dei 4 portici del Pieroni che si è salvato dai bombardamenti.
    Non furono risparmiati dalla poco clemente ricostruzione postbellica, i tre dei quattro Portici seicenteschi che vennero definitivamente abbattuti.


    In piazza grande vedi anche:

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      via grande

      venerdì 24 giugno 2011

      Foto d'epoca di via Garibaldi a Livorno

      Via Garibaldi già via Provinciale Pisana, caratteristico vecchio Borgo detto "Reale" perche era il sobborgo piu importante tra quelli che andavano intorno alla città: sul fondo era il ponte sulrio Riseccoli (che corre ancora sotto la via omonima, oggi via Galilei)
      Nella foto sopra, via Garibaldi direzione la Guglia (Barriera Garibaldi).
      Qui vediamo via Garibaldi all’incrocio con via Palestro sulla destra 
      dove esisteva anticamente una fonte pubblica di marmo bianco 
      con sopra una colonna e l’immagine
      di Igea, la dea della salute.

      Vedi anche: 
      barriera garibaldi

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      Cartoline d'epoca del Palazzo De Larderel a Livorno

      Il Palazzo De Larderel si trova nell'antica via dei Condotti Nuovi, 
      oggi via De Larderel, è stato fatto costruire tra il 1832 e il 1854 da Francesco Giacomo Larderel, il commerciante di origine francese che impiantò a Montecerboli il primo nucleo industriale per la produzione del borace.
      Sulla facciata del palazzo, così come negli ambienti della casa, elementi decorativi riproducono allegorie delle fonti produttive e raffigurazioni di uomini illustri. 
       Il grande frontone triangolare, che sovrasta la facciata, incornicia lo stemma della famiglia 
      De Larderel con le allegorie dell'agricoltura, della meccanica e del commercio, 
      mentre le statue presenti nell'atrio raffigurano illustri toscani, fra i quali si trovano gli scienziati Galileo Galilei, Paolo Mascagni e Francesco Redi.

       
      Interno Palazzo De Larderel  scala monumentale del 1858.


      Oggi il palazzo è sede della Pretura di Livorno.






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