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Classifica delle 10 cartoline più viste del mese

mercoledì 26 marzo 2014

Livorno 1933 - XIII Coppa Ciano sul circuito di Montenero


 Il "XIII Circuito del Montenero - Coppa Ciano" del 1933 
avrebbe scritto una giornata trionfale per la Maserati.
Tazio Nuvolari vinceva per la terza volta di seguito la gara livornese, 
portata per l'occasione a dodici giri, al volante della 3 litri monoposto 
costruita dai fratelli Maserati. 

 Il binomio Nuvolari e Maserati era già risultato vittorioso a Spa-Francorchamps al G.P. del Belgio e riconfermava a Livorno il successo senza neppure dare l'impressione di spingere a fondo e polverizzando tutti i record prendendo in considerazione il passaggio al decimo giro visto l'allungamento di due giri messo in programma. 
Borzacchini con l'Alfa Romeo P3 della Scuderia Ferrari si era ritirato al quarto giro per un'indisposizione, lasciando il volante al "Re della Montagna" Mario Tadini 
che concludeva quarto.
 
 Cosicché la migliore delle Alfa al traguardo era quella di Brivio, ma staccata di oltre 8 minuti dal vincitore. Balestrero era attardato da problemi di carburazione ed al terzo posto si piazzava un'altra Maserati, la 2000 cc affidata a Campari. Altro trionfo Maserati nelle piccole 1100 con tre vetture ai primi tre posti. Inutilmente Chambost aveva tentato di resistere, il francese si ribaltava ad Osteria Nuova ferendosi anche malamente mentre la paventata minaccia inglese della MG Magnette di Lord Howe non prendeva neppure il via per un violento incidente in prova alla curva "Quattro Palle".
(Da: Maurizio Mazzoni: "Lampi sul Tirreno", Firenze 2006)

Tre immagini della Coppa Ciano alla Rotonda di Ardenza.






 XIII Circuito del Montenero - Coppa Ciano" del 1933 
(video di proprietà Istituto Luce)




1934 Coppa Ciano


 

domenica 23 marzo 2014

Nave Grommet Reefer naufragio nella rada di Livorno

Il naufragio accadde verso le due e cinquanta del 15 dicembre 1952. 
In quella notte, durante una forte mareggiata, le acque del litorale tirrenico furono sconvolte. Le cronache dell’epoca indicano che il libeccio soffiava ad oltre 100 chilometri orari, con punte che raggiungevano i 150! La nave americana “Grommet Reefer”, di circa 4 mila tonnellate, era giunta da Casablanca con circa 178 tonnellate di viveri destinati alla base americana di Campo Darby, tra Pisa e Livorno. 
 Il natante si trovava in rada in attesa del permesso d’attracco, quando la violenza del mare spezzò gli ormeggi. Spinta dai marosi, la “Grommet Reefer” s’infranse a circa 100 metri dall’Accademia Navale, spezzandosi in due tronconi anche 
a seguito di esplosioni avvenute nel reparto nafta. 





 Il comandante dette immediatamente ordine di suonare le sirene per richiedere i soccorsi. Durante le prime ore dopo il naufragio, non fu possibile dare aiuto agli uomini di bordo e le operazioni di soccorso ebbero delle fasi drammatiche.


 Parte dell’equipaggio fu portato a riva per mezzo di una teleferica stesa tra la nave e la Terrazza Mascagni. Fu soltanto con l’aiuto di quattro elicotteri che altri quattordici uomini rimasti aggrappati a poppa del natante, ifirono finalmente portati in salvo.
 La tragedia era stata veramente sfiorata. I quaranta uomini di equipaggio se la cavarono con qualche graffio e con tanta paura.


 Questa volta il libeccio aveva regalato ai livornesi ottime cibane.


 L’intera operazione di salvataggo fu seguita in diretta da centinaia di livomesi che si accalcarono lungo il viale Italia, all’altezza dei Bagni Acquaviva.
Furono molti quelli che cercarono di arraffare il piu possibile anche nei giorni che seguirono, fino a quando la zona interessata al fortunale non venne “ripulita” di tutto quel bendi dio.
 I più fortunati, quelli che fecero una raccolta abbondante, si improvvisarono addirittura rivenditori e, oltre ad aver degustato qualche cibo insolito,
riuscirono a mettersi in tasca anche qualche soldo.”



 Video di propietà Istituto Luce




sabato 22 febbraio 2014

Cartoline storiche della vecchia Sinagoga a Livorno

La vecchia Sinagoga di Livorno, oggi scomparsa, sorgeva non lontano da piazza Grande, all'interno della città pentagonale del Buontalenti (oggi piazza Benamozegh).


 Una vera e propria sinagoga fu eretta a Livorno nel 1603 su progetto di Claudio Cogorano e Alessandro Pieroni, responsabili l'uno delle Fabbriche Militari, l'altro di quelle civili, che realizzano una struttura inizialmente piuttosto modesta e sobria; nel corso del XVII secolo, accrescendosi la presenza ebraica in città, 
si rende indispensabile un ampliamento.

Il Tempio fu ingrandito nel 1603 ed in seguito migliorato e restaurato nel 1789.
 Secondo le descrizioni d'inizio Novecento, era ritenuta la più bella d'Europa e la seconda, per dimensioni, dopo quella di Amsterdam.

La sala del Tempio era lunga 28 metri e larga 26, adornata da porticati in tre ordini sorretti da colonne doriche, le gallerie superiori erano riservate alle
donne e chiuse da grate, affinché queste non potessero essere viste
dagli uomini durante le funzioni religiose.

La Tevà, il pulpito da cui veniva letta la Torah. 
Alcuni elementi della balaustra sono stati recuperati ed utilizzati per il pulpito della 
nuova sinagoga
 


 La Tevà, il pulpito da cui veniva letta la Torah vista frontalmente.
Nel tempio c’erano anche ricchi esemplari del Vecchio Testamento 
coperti con drappi finemente ricamati in oro e avvolti in contenitori 
di metalli preziosi ben lavorati.

 L'Arca Santa, dove venivano conservati i rotoli della Torah della sinagoga.
 Nel tempio esisteva un magnifico organo realizzato dalla
fabbrica Tronci di Pistoia e numerose lampade in argento.



 Devastata dai bombardamenti aerei durante la Seconda guerra mondiale Il Tempio fu demolito per far posto nel 1962 alla nuova sinagoga di Livorno.

 Ricostruzione grafica della vecchia Sinagoga







 La nuova sinagoga di Livorno in piazza Benamozegh (2014)




Vedi anche:

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sabato 8 febbraio 2014

Immagini storiche del ospedale di Livorno

Gli Spedali Riuniti sono ancora oggi (2014) la principale struttura ospedaliera di Livorno e occupano un vasto lotto compreso tra il viale Alfieri e il centro cittadino.




 La denominazione è antecedente alla costruzione dell'edificio che risale al 1898; 
essa indicava il vasto complesso ospedaliero di Sant'Antonio, ove in precedenza erano stati riuniti i vari spedali cittadini (della Misericordia, della SS. Annunziata e San Ranieri, di San Tobia o dello Spirito Santo, delle Stimmate di San Francesco, 
dei carcerati, degli ebrei, del Bagno Penale).
  Gli Spedali Riuniti furono costruiti a partire dal 1929, e, nel clima di propaganda dell'epoca, furono intitolati al gerarca fascista Costanzo Ciano 
 fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. 
 Infatti Costanzo Ciano non contribuì alla costruzione della struttura, ma, come è stato sottolineato dagli studiosi, egli fu abile a far associare il proprio nome, o quello dei famigliari, a diverse opere pubbliche realizzate nella propria città natale.

La struttura ospedaliera divenne subito centro di una sofisticata assistenza, cui si aggiunse un'attività di ricerca medica di primo livello.

 La realizzazione costò 32 milioni di lire, una cifra enorme per quei tempi, ma che testimonia la grandiosità dell'opera, che andava a sostituire un preesistente nosocomio intitolato a Sant'Antonio ubicato in pieno centro cittadino, nell'area del Bagno dei forzati.



Due immagini dell'inaugurazione degli Spedali Riuniti di Livorno
L'inaugurazione avvenne nel novembre del 1931 alla presenza delle massime autorità 



L'ospedale è costituito da diversi padiglioni, 
 collegati tra loro da un corridoio coperto e disposti simmetricamente
 intorno ad una corte centrale, dove si apre la cappella.
Dal punto di vista architettonico l'impianto del nosocomio livornese non risulta particolarmente innovativo, 
ma ripiega stancamente su elementi della tradizione.











 Nei dintorni vedi anche:
Barriera Vittorio Emanuele

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martedì 4 febbraio 2014

Cartoline storiche dello stadio di Livorno

La storia dello stadio di Livorno nasce nel settembre del 1932  quando la Società Sportiva della citta bandisce un appalto concorso per la costruzione dello stadio: la zona viene individuata in un'area di espansione nei pressi dell'Accademia Navale, 
ai margini del quartiere Ardenza.
Alla fine del 1932 la commissione esaminatrice sceglie, tra i 13 progetti presentati, quello di Raffaello Brizzi e il 2 aprile dell'anno successivo, dopo che l'Amministrazione aveva provveduto alla rettifica e all'interramento del Rio Maggiore, vengono ufficialmente avviati i lavori.

Nell'autunno del 1933 il cantiere subisce una sosta, ma lo stadio viene comunque ufficialmente inaugurato incompleto ed intitolato ad Edda Ciano Mussolini. Nell'estate del 1934, grazie all'interessamento dell'Amministrazione Comunale che si assume l'onere della spesa di completamento, i lavori vengono ripresi e pochi mesi dopo conclusi. 

 È la prima opera pubblica costruita in calcestruzzo armato a Livorno, 
sebbene un'analoga tecnologia fosse stata utilizzata già trent'anni prima in alcune parti dello stabilimento termale Acque della Salute.

Dal 1990 l'impianto è intitolato all'indimenticato campione livornese Armando Picchi, capitano della Grande Inter, prematuramente scomparso nel 1971.


 Ingresso pricipale dello stadio





Tribuna d'onore in occasione di un saggio ginnico nel 1938.







 Livorno 1935 L'Inaugurazione dello stadio Edda Ciano




 Voci Correlate: